Lilypie First Birthday tickers

mercoledì 1 settembre 2010

Le due lineette rosa che ti cambiano la vita

Tra diciotto giorni (...e non è un numero a caso) sono Quattro mesi che la mia vita è cambiata.
Stravolta, capovolta, rivoluzionata. E nemmeno tutti questi termini sommati possono rendere l'idea di quanto un evento del genere possa modificarti il modo di pensare, di vivere... di essere.
La mia vita è cambiata, in meglio. Ne ho raffinato la qualità, ne ho scalfito gli eccessi.
Dopo anni di lotte interiori, di altalene fatte di euforia alla n e malinconia alla n,n,n, serate all'insegna del non so nemmeno io cosa (avevano un senso ? ), giornate grigie, spavalde, in cui a volte nemmeno mi riconoscevo.....IO, ora posso dire di avere trovato finalmente un equilibrio, un mio equilibrio, un nostro equilibrio, fatto a misura di Donna.

Un test di gravidanza ti può cambiare la vita, ti può buttare nel panico, ti fa scaturire ventimila emozioni uguali e contrarie contemporaneamente.
Forse è da li che ho imparato a gestire le mie emozioni, i miei sentimenti. O forse, no l'ho appreso con il crescere della mia consapevolezza che "diventerò mamma".
Non ha importanza, ciò che conta è che ora sono una persona nuova.
E il bello è che non mi sono seduta al tavolino facendo un elenco delle cose che non potevo più fare, o delle responsabilità che mi sarebbero spettate di li in avanti.
E' stato come mettere il pilota automatico e vivere, finalmente. Recuperare tutti quei momenti che mi ero preclusa mettendomi una benda sugli occhi.
Smettere di vivere fuori dagli schemi è stata la cosa più intelligente che potessi fare. Mi ci è voluto un figlio (una rospetta :*) per capire che la normalità mi piace. E mi piace pure tanto.

Addormentarmi ancora la sera davanti alla tv accesa, svegliarmi presto la mattina e respirare quell'aria, quell'aria che non so perchè ma ha un sapore diverso.
Godersi la giornata senza dover fare "chissàcosa" per sentirsi appagati, apprezzare le piccole cose, quelle che ti rendi conto, alla fine essere le più vere, e anche le più importanti.
Sono cose banali queste forse, cose trite e ritrite, già sentite, dette e poi smentite coi fatti.
Si forse. Ma per me, questa volta è davvero così. Questa è la mia realtà, e sono così orgogliosa che ho voglia di gridarlo al mondo. Una volta l'avrei fatto veramente, ora mi limito a scriverlo su un blog.
In questo giorno di settembre, un'aria di montagna, un sole accecante, un caschetto fresco di parrucchiere, visitando quella che forse sarà la mia nuova casa, mi sono sentita finalmente realizzata!

Una bella sensazione, non c'è che dire.
Parlavo mentalmente con la rospetta, guardavo l'enorme prato del giardino condominiale (purtroppo) e pensavo: "vedi piccola mia, qui potrai imparare a correre e a giocare a pallone (no, Elisa smettila, tua figlia non divnterà un calciatore, non la farai crescere con le gambe a parentesi e sfigurate dalle botte) etc etc...".
Sono a metà strada e ho già voglia di vederla, di guardarla negli occhi, di riempirla di bacini.
Mi sembra troppo lontano quel giorno... io più che dolce attesa la chiamerei infinita, fremente, scalpitante, palpitante attesa!

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